Archive for ‘Notizie’

10 febbraio, 2018

Ipertesto: Wilhelm von Humboldt: un frammento di università

Brett Jordan, Central library of the Humboldt University of BerlinDopo aver tradotto – ad accesso aperto –  il celebre frammento di Wilhelm von Humboldt dedicato all’università, ho preparato un ipertesto per spiegarlo. È stato pensato per gli studenti dell’università di Pisa ma è anche parte di un progetto più ampio.  Il suo scopo principale però è aiutare chi non è particolarmente familiare con la filosofia classica tedesca a leggere uno scritto la cui raffinatezza e complessità è stata più oscurata che rischiarata dal suo mito.
Per non farmi sviare dal mito del mito di Humboldt. ho fatto una cosa molto semplice, resa possibile dalla disponibilità di una traduzione commentabile capoverso per capoverso: ho letto il frammento humboldtiano come un progetto filosofico e ho cercato di esporlo nei termini di un linguaggio più familiare – o forse, di un’altra visione del mondo.

Wilhelm von Humboldt: un frammento di università.

5 giugno, 2015

Il Cratilo di Platone

Ho appena reso pubblica una guida ipertestuale alla lettura del Cratilo di Platone, composta, come al solito, per l’uso degli studenti di scienze politiche dell’università di Pisa. È visitabile a partire da qui.

5 giugno, 2015

È nata l’Associazione italiana per la promozione della scienza aperta

Vi piace l’accesso aperto? Vi dispiace che sia così difficile, in Italia, andare oltre le dichiarazioni di principio? Se desiderate fare di più, se volete che sia fatto di più,  potete unirvi all’Aisa onlus.

Il sito dell’Aisa si trova qui. Anche se non s’intende associarsi, le sue pagine meritano una visita, per esempio per leggere – qui – le discipline e i regolamenti per l’accesso aperto in vigore nell’università italiana.

22 Maggio, 2007

Questo blog non è un gioco di parole

Minima academica significa sia “piccole cose accademiche”, sia “un’accademica piccolissima”.

Accademico, se inteso nel senso in cui lo aveva pensato Platone, non sarebbe un insulto. Ma, nell’università italiana, un professore associato – come me – risponde a questa descrizione assai più prosaicamente: ha tutti i doveri di un professore ordinario senza avere nessuno privilegi che le leggi non scritte dell’accademia gli assegnano.

Una simile posizione, connessa com’è a una fortunata mancanza di potere, permette di avere un punto di vista interno ma non (ancora?) completamente corporativo. Un punto di vista forse meritevole, in un momento in cui si parla di riforme dell’università senza saperne granché, di diventare noto.

Perché scrivo questo blog?

  • In primo luogo, per rendere esplicito, per quanto mi è possibile, questo punto di vista interno;
  • in secondo luogo, per illustrare una mia idea fissa: che il modo in cui condividiamo – o non condividiamo – le nostre ricerche influenza sia la struttura e della nostra piccola comunità, sia quella della società in un senso più ampio;
  • in terzo luogo, per fare un esperimento di  Social Scholarship.

Nel tempo, ho avuto modo di ricredermi sui blog. Non mi piacciono i diari intimi esposti all’universo. Ma se strumenti come questi possono essere veicolo di una informazione puntuale e di una discussione franca, forse vale la pena di provare a usarli.

A presto, dunque.